La lanugine ombelicale è l’accumulo di fibre lanuginose
nell’ombelico: tale accumulo dà luogo a una piccola matassa all’interno della
cavità ombelicale.
Nel 2001, Karl Kruszelnicki dell’Università di Sydney in
Australia iniziò una indagine sistematica per risalire al motivo della lanugine
ombelicale. Le principali scoperte furono:
La lanugine consiste principalmente di fibre sciolte
proveniente dai vestiti indossati, mischiate a cellule della pelle morte e a
peluria del corpo;
Contrariamente alle attese, la lanugine ombelicale sembra
migrare dalla sottostante biancheria intima procedendo verso l’alto piuttosto
che dalle sovrastanti camicie procedendo verso il basso. La migrazione è il
risultato dall’attrito della peluria corporea sulla biancheria intima che
trascina le fibre verso l’alto nell’ombelico.
Le donne manifestano meno la lanugine ombelicale a causa
della peluria corporea più fine e corta. Per contro, gli uomini anziani la
manifestano maggiormente a causa della peluria più abbondante e ruvida.
Il colore della lanugine ombelicale appare di colore
azzurro-grigio. Tale colore è probabilmente il frutto di una media tra tutti i
colori dei vestiti indossati.
La presenza della lanugine ombelicale è totalmente innocua e
non richiede alcuna azione correttiva.

                                             

Trasferta sui ghiacci per gli egiziani alla ricerca del
tesoro di Dalpagnan (originariamente Dalpajan). Gli schiavi sono già all’opera
per le costruzioni delle piramidi nelle quali trovar conforto, rifugio.
Toxis II, faraone dei Regni di Stabilum, Ligornettvum e
Pietrosantum raduna i suoi sudditi sotto il suo testone che alla pari dei suoi kmetrici
piedi incutono timore alla sola visione. 
Del tesoro, si vedrà, importerà poco agli egizi che intratterranno le
genti con musiche, canti, cori.
La giornata verrà intervallata nell’ora centrale con le
libagioni offerte dal loco (Bratwestrum & Cervelattex in salsa agrotox). 
qualcuno opta per un’alternativa
Le
brocche di vino e gli spiritosi daranno ulteriore energia al gruppo che nel
meriggio attireranno le genti per un ulteriore esibizione.  Seguiranno i bagordi
nei vari “apres ski” (delle specie di mini piramidi della perdizione). 
Il
freddo, il gelo o forse, chissà, i liquidi assunti impediranno una rapida
trasferta nei loghi preposti ad ulteriori sforzi fisici. Una colata di
formaggio donerà infine un lieto fine alla giornata tra discorsi dalla dubbia
moralità et lanette imprigionate tra i fori romani (boh…).
Tritan Can, della Duna di Pietrosantum
                                                          

        
















I’ve been a wild rover for many a year
And I’ve spent all my money on whiskey and beer

But now I’m returning with gold in great store

And never I’ll play the wild rover no more
I went to a shanty I used to frequent
And told the landlady my money were spent
I asked her for credit, she answered me “Nay”
Saying, “Customers like you I can get any day”
And it’s no nay never (birra e nocino da tutte le parti)
No nay never no more
Will I play the wild rover
No never no more