Potrei scassinarla, ma è meglio di no (cit. Schäppi)

 

Proseguono le avventure di Jafar che questa volta é alle prese con una nuova avventura all’ insegna del mistero.

Qualcuno ha difatti inviato al Malvagio Stregone dai Piedi Pelosi un messaggio nel quale gli vengono date delle coordinate per un fantomatico Tesoro.

Partirà quindi al calar della sera in groppa ad un cammello.

 

 

 

 

 

 

Il caldo del deserto iniziava già a farsi sentire e i primi odori di oltretomba dantesco lasciavan già intendere che viaggio sarebbe stato.

Inferno (ululati, latrati, barriti)-Purgatorio (puzza d’ascella masida, salametti, formaggi,..) e Paradiso (fate voi)

Il Gran Visir (Jafar) si tirava dietro una capretta che voleva vendere al mercato (Suarz). Per paura che i ladri gliela rubassero, le aveva legato al collo il campanello di casa di Dj Stoppix (una ciocca di mucca zurighese) e così, sentendolo tintinnare, sapeva che la capra era ancora al suo posto.

Tre ladri lo videro, e uno di essi disse:
“Gli ruberò la capra”.
“E io”, disse il secondo ladro, “gli porterò via il cammello, von däniken inclusa”.
“A me non resta che prendergli i vestiti brozzi luridi wc addicted iva compresa e il suo trombone lebbroso”, aggiunse il terzo ladro.

 

 

 

 

 

 

Il primo ladro (chiaramente Jack Gazza Caccia), da buon stratega (aveva studiato il piano d’azione in 8 lezioni su You Tube canale “Astemio Lupin”) sbucando fuori dal cespuglio dietro il quale era nascosto a far i bisogni (tanti bisogni e tanto disagio), si avvicinò, non visto, a Jafar, tagliò la cordicella con cui era legata la capra Suarz e legò il campanellino alla coda del cammello, quindi scomparve con la sua preda dietro il cespuglio.
Jafar intanto, sentendo tintinnare il campanello, continuava tranquillamente la strada, cercando di avere sempre dietro di sé la capra. Ma, ad un certo punto, si voltò per puro caso e immaginate come rimase quando si accorse che la capra era scomparsa.
Cominciò a guardarsi intorno e a scrutare la strada davanti e dietro, nei bar, locali, nei toi toi, nei Thai e tra i tritalberelli ma non vide nessuna traccia della povera bestia.

 

 

 

 

 

 

 

In quel momento si fece avanti il secondo ladro (Afrika alias Jan K.) che gli disse:
“Cercate qualcosa, buon uomo? (seguirà un assolo di 5 minuti di Numb)”
“La mia capra”, rispose il contadino, “qualcuno me l’ha rubata”.
“Strano davvero”, rispose il ladro “ma cinque minuti fa ho visto un uomo che correva attraverso quel campo là, trascinandosi dietro una capra brozza lurida e un pesce di cartone”.
Jafar allora scese velocemente dal suo cammello, pregò l’uomo di guardarglielo, poi si lanciò a corsa disperata dietro il presunto ladro. Il secondo ladro non attese certo il suo ritorno e partì a tutta velocità con il cammello con il chiaro intento di venderlo al noto trafficante di arroganza (Piff).
Quando l’ingenuo Jafar fu di ritorno, non trovando più neanche l’asino, cominciò a piangere su latte senza lattosio bagnato e a disperarsi, maledicendo la sua credulità.
Ormai che cosa andava a fare in città? L’insalata era già nell’orto e una casa avevi tu. Gli conveniva tornare a casa Zambe dalla Ci, prima che gli succedesse qualche altra disgrazia.
Perciò si voltò e riprese a piedi scalzi, pelosi e abnormi la strada del suo paesello natio.

 

Titolo: mi sento tanto felice (Afrika)

 

 

 

 

 

 

Ad un certo punto giunse presso a un pozzo, vicino al quale stava un uomo con una cuffia gialla (manutentore strade? Paletto segnaletica centro coldrerio? No, era Teo Albisao), il quale piangeva lacrime amaro generoso e si lamentava tanto da far compassione.
“Perché ti lamenti a quel modo?”, gli chiese Jafar. “Che dovrei fare io, allora, che sono stato derubato di una capra e di un cammello?”
“Oh, ma la mia disgrazia è ben peggiore!”, disse l’uomo che, come avrete già capito, non era altri che il terzo ladro. “Pensa che mi è caduta in questo pozzo una borsa piena di libri di Ugo Foscolo, che dovevo portare al Califfo Fizz (Tazio).”
“Ma perché non chiedi a Christian una barzelletta sui carabinieri? Perché non ti tuffi nel pozzo e non mi ripeschi la borsa?” chiese Jafar
“Ho paura di annegare e non ho la cuffia in lattice e il boccaglio; se trovassi qualche volenteroso che volesse calarsi nell’acqua per me, gli regalerei dieci monete d’oro.”
“E’ la provvidenza che mi manda quest’uomo, per risarcirmi dei danni che ho patito!”, pensò Jafar e, rivolgendosi all’uomo, gli disse:
“Mi calerò io”:
Detto fatto, si tolse gli abiti e si calò nell’acqua fredda. Naturalmente non trovò la borsa di libri e, quel che è peggio, allorché ricomparve alla superficie tutto bagnato e infreddolito, non trovò più neppure l’uomo che se n’era andato con i suoi vestiti.

I ben informati raccontano del suo vagare con altri tra i deserti di Leukerbali Baba e quaranta Negroni di Uazzapp.

 

 

 

 

 

The End.

Favola persiana arrogantemente rivisitata.

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Un comitato d’urgenza velocemente formato coadiuvato da potenti mezzi economici (grazie Nico detto 10’000 sbombe pro month) ha potuto offrire diversi premi in questa lunga maratona carnascialesca. Comitato formato da:

-Pippo L’inquieto: reduce dalle guerre pubiche

-Dj Stoppa: laureato magna salamin con laude e dj per un giorno

-il redattore

-Sylvie Von Pettoraliken reduce dalla centrifuga di Tonia D.F.U.S. (per i capelli)

-Debby Eminem Sista #cercodidormiremanon posso

 

Sponsor del comitato: Smirci #disagiata

 

Passiamo quindi in rassegna i diversi vincitori

 

Premio Beauty(da pronunciare “Biuti”) e Igiene: Beppe Quaseo che si taglia le unghie dei piedi alle 4.30 prima di andare a letto

Premio Giuria/Modestia: Stoppa, F., Muschietti Michael, Doninelli, F.

Premio Ecocentro sezione scarti vegetali: Suarz

Premio Miglior autista: Mr. Africa

Rookie of the week end: Tazio

Premio Zozze: Quartetto Zozze (ogni riferimento a persone o cose legate al’Ecocentro è puramente casuale)

Premio EMINEM: De Bisca (Deb C.)

Premio non arrivo a notte (Premio Jet Leggins): Pippo Doninelli

Premio Cardiocentro: Jafar

Premio ATTE: Piff

Premio Molesti del weekend….attimo di suspence: Pippo Doninelli-Silvye Von Tits

Miglior sceneggiatura: Alessio Schäppi

Premio Tentativo barra Zelig: Christian K.

Premio Cultura: Ugo Jan Foscolo

Onoris Causa: Albisetti senior

Premio Sound Ceck: Albisetti junior

Premio Bulbasaur (detto anche bubbone): Stoppa

Premio Sveltina: –censura—

Premio Döner Kebab Falafel che mi beteghi: Mone

Premio Bandella sezione Grotto Linett Boccia Punto Toto Cavadini: Aldo Mo Tacum, Valtulandia, ecc (memoria corta)

Premio Tromba d’Eustachio: Ettore S. metti il Maskara

Premio assolo: Africa

Premio Novartis (dovevate esservi fatti di medicinali chiaramente)/ Jet Leg-gins: quelli delle ore piccole compresi i giovinastri (onore a voi)

Premio Orientamento-Geolocalizzazione: Ale Schäppi

Piatto d’oro: sezione ritmica (inchino e respect)

Piatto di lasagne: Ultras Tazio

Premio Sommelier: Aurélie detta Cavatopi

Premio Compagnia: Smirci (per il ritorno)

Premio Mohammed Ali: Jack Caccia

Premio Gozadera: il team balletto (che non ha mollato 1 cm e 1 dl)

Premio Rifiuti Umani: Romy Piff (per averci procacciato al ritorno qualsiasi cosa commestibile o meno)

 

Immagini che parlano da sole

 

 

 

 

 

Gran weekend grande festa assieme e grande esibizione sonora!  Il resto rimarrà nei ricordi di ognuno. Avanti così. Ma permettetemi ancora una volta un elogio (a costo di esser ripetitivo) alle nuove leve (che sono la perfetta copia di altri membri già in fase di stagionatura) che non hanno mollato!

Io porto con me il ricordo di quel concerto di sabato sera improvvisato fuori dal bunker 5 stelle!

 

 

 

 

 

Ed ora una riflessione (momento serietà). Una preghiera che ognuno dovrebbe dire prima di andare a letto:

“Lo so che l’ho presa quando l’ho suonatoooo, il trombone d suarz mi ha dato la lebbra…o mioddio che schifooooo mi son preso la lebbraaaa, per suonaaaar quel tromboneee mi son presoooo la lebbra (instrumental)”