“L’amicizia è la cosa più difficile al mondo da spiegare. Non è qualcosa che si impara a scuola. Ma se non hai imparato il significato dell’amicizia, non hai davvero imparato niente.” 
MUHAMMAD ALI

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Tratto  “I tre pesci” (Favola Araba)

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C’erano una volta tre giovani che vivevano nei pressi di uno stagno. Per una loro strana tradizione solevano vestirsi da pesci per immedesimarsi nel luogo (il mondo è bello perché è variato) :

-Ugo L’Erudito (noto trafficante marittimo di camole di contrabb-Aldo)

-Africa (rappresentante della Johnson & Johnson per la cura del cuoio capell-Pluto)

-Tazio (local tester della mobili Nikea –Martigny Sonni Tranquilli).

 

 

 

 

 

La loro vita era quella di tutti i giovani di questo mondo, finché un giorno arrivò un uomo, un pescatore  (Christian K.) che esordì in questa maniera:

Ho visto cose che voi pesci d’acqua dolce non potreste immaginarvi, insegne di carnevali del sopraceneri abbattute con un machete, ho visto raggi Barsott balenare nel buio vicino alle porte di Scäppihäuser (potrei scassinarla ma è meglio di no). E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come luppolo nella birra. È tempo di Ostriche e Champagne, viene giù un Mirko Branda,  striscio il Micky pass, settimana Lanza. Faccio il pieno al Plut, scende il mio conto in banca Quando salgo su, settimana Gamba. Non è tempo di ciance. E’ tempo di pescare”

L’uomo portava con sé una rete e Ugo L’erudito lo vide attraverso l’acqua.

Facendo appello all’esperienza, alle storie che aveva sentito in CSI Rivöi Edition e alla propria intelligenza, Ugo  decise di passare all’azione.

“Dato che ci sono pochi posti dove nascondersi in questo stagno, farò finta di essere morto. Nasconderò le mie sembianze dietro il folto cuoio capelpluto. Il manuale delle tenebre di Tano dovrebbe venirmi in soccorso fornendomi alibi, armi di distruzione di panza e tappeti”, pensò.

Raccolse tutte le sue forze, balzò grazie all’aiuto del potente fantasmagorico e di bici-tricipiti supermunito Beba fuori dall’acqua (doppio carpiato con avvitamento svitamento e ricollocazione lunare) e atterrò ai piedi del pescatore, che si mostrò piuttosto sorpreso.

Un riccio di mare? Un brandatrucco? Resto di stucco! Tuttavia, visto che Ugo tratteneva il respiro, l’uomo lo credette morto e lo ributtò nello stagno. Allora il nostro Ugo si lasciò scivolare in una piccola cavità sotto la riva. Era il bar bistrot “Chez Nino”. Noto ritrovo di pesci disidratati e meduse di malaf-falafel.

 

 

 

 

 

 

Il secondo giovane, detto Valderrama (Africa), non aveva capito bene quanto era accaduto. Raggiunse quindi Ugo per chiedergli spiegazioni.

“Semplice”  disse  Ugo – “Tramite un Solutore Hobbistico di Equazioni con Limite Differenziale Ottimizzato alla Numerazione (cit.) ho fatto finta di essere morto e così Sampei Kocher mi ha ributtato in acqua”.

Immediatamente, Africa balzò fuori dall’acqua e cadde ai piedi del pescatore fingendosi morto. Aveva ancora addosso il maskara di Ettore Sala di Biasca quindi poteva apparire alquanto bizzarro..
“Strano davvero “, pensò il pescatore, “tutti questi pesci che saltano fuori dappertutto! Questo qua poi è davvero strano”. Ma il pesce “platinette” si era dimenticato di trattenere il respiro, così il pescatore si accorse che era vivo e lo mise nel suo secchio. Riprese quindi a scrutare la superficie dell’acqua, ma lo spettacolo di quei pesci che atterravano sulla riva, ai suoi piedi, lo aveva in qualche modo turbato, sicché si dimenticò di chiudere il secchio. Quando il pesce  africa se ne accorse, riuscì faticosamente a scivolare fuori e a riguadagnare lo stagno a piccoli salti. Andò da Ugo  e, ansimando, si nascose accanto a lui chez Nino che aveva già organizzato una sorta di trabucco medievale con lanci di ricci marini.

 

 

 

 

 

Ora, il terzo pesce, Tazio (giovane Niscio), non era naturalmente in grado di trarre vantaggio dagli eventi, neanche dopo aver ascoltato il racconto del primo e del secondo giovane. Stava ancora dormendo sugli allori di Martigny.  Ugo e Africa riesaminarono ogni dettaglio con lui, sottolineando l’importanza di non respirare quando si finge di essere morti.
“Molte grazie, adesso ho capito!”; disse Tazio, e con quelle parole si lanciò fuori dall’acqua sventolando una sciarpa biancoblu e andò ad atterrare proprio accanto al pescatore. Che puzza di piedi (esordì nel peggiore dei modi).

 

 

 

 

 

Ora, il pescatore, che aveva già perso due pesci, lo mise subito nel secchio con una mela in bocca e due ramoscelli di rosmarino. Poi lanciò ancora ripetutamente la sua rete nello stagno, ma i primi due pesci erano ormai al sicuro da Nino. E questa volta il suo secchio era ben chiuso.
Il pescatore finì per rinunciare. Aprì il secchio, si accorse che Tazio era li quieto che lo scrutava come il gatto con gli stivali di Shrek, lo portò a casa e lo mise tra la sua collezione di Pesci.

Tutto è bene quel che finisce bene.

Acqua in bocca.

The End

 

 

 

 

 

Ho riassunto gli ultimi impegni in un post unico perché riviverli uno ad uno è davvero impegnativo.

Durante la settimana la commissione premiazioni non ha potuto riunirsi in toto. Ma tramite i potenti mezzi a nostra disposizione possiamo attribuire i seguenti premi per le gesta in questi giorni (quelle di cui c’è traccia):

 

 

 

 

 

Premio Bjorn la Corazza: Mr Valtu (perché è arrivato stremato a sabato) e Aldo Mo Tacom per le stigmati (rispetto)

Premio Molestie: redattore (per Lüdiei lo ammetto, quel che è giusto è giusto)

Premio Simpatia: Niscio (per la condivisione di spazi venerdi sera)

Premio Ostriche e Champagne/ Palla da Bowling: il maestro che prova le mosse di Wrestling sui tavoli di Lüdiei

Premio Bevom L’Ültima Pö Neem: quelli di Airolo e di Lüdian (doppia chiusura in pochi giorni)

Premio Uragano Katrina/ Cleptomania: i giovani il redattore e altri (chi sa sa)

Premio Incrostrazioni: il redattore (povera macchina da toast)

Premio Masterchef Sopraceneri Edition: Shäggi e Tox

Premio transgender : Nino e le sue mammelle

Premio miglior attore film fantasy: Africa

Premio miglior attore film VM 18: Piff

Premio miglior attore/attrice non protagonista: —–

Premio Pussy Pussy: Filo – Stoppa- Africa-Nino (nemmeno nei peggiori bar di caracas)

Premio Walt Disney: Capiaghi

Premio 0.5: Tonia (!!)

Premio Tempismo: Piff detto Niscio (braccialetti rossi)

Premio Jan Koch/ Olio di Merluzzo: Africa (pagare il conto dopo ultimo concerto non è da tutti)

Premio parole a caso: Tox/Muschio

Premio pazienza: tutti quelli che hanno condiviso gli spazi coi miei figli (grazie sincero J)

Premio Mr Muscolo Idraulico Gel: Silvio Lanzi (per il trasporto di Eleonore da passeggio)

Premio Peronospora dei Costumi di Carnevale: Suarz

 

 

 

 

 

 

Un carnevale davvero da incorniciare sia come meteo, che come sound che come gruppo.

Dei giovani motivati. Dei nuovi innesti davvero validi. L’immagine più bella di questo carnevale.

Una bella premessa per l’anniversario imminente.

M.

il futuro