Rabadan / Uno scoglio non può arginare il mare (cit.)

da | Feb 16, 2024 | Blog | 0 commenti

Ma allora – disse Alice – se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno. Il segreto cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglie.

Il Cappellaio Matto

Dove eravamo rimasti? Ah si.. il Biancoballanconiglio (coniglio non è un aggettivo) che entra in una tana e Sofia a seguirlo.

Lei riuscì effettivamente a seguirlo nella tana, percorse una galleria, tipo quella di Melide (ma con meno rappezzi di lego piazzati qua e là sui muri), ma a un tratto si sentì precipitare, come se un vortice la risucchiasse verso il basso.

Un succhiotto di Suarz.

“Andrò a finire al centro della Terra, forse ancora più giù, la bucherò tutta, la Terra, e mi ritroverò dall’altra parte Stuarz Little (detto Foca Monaca Mediterranea) con training dell’Adidas modello Bucarest, giacca in Pelle di Romi, che gioca a Badmintano su una spiaggia deserta cantando “Italodisco” (scusa se insisto)” –fantasticò e fantaghirò.

 “Sarà un’avventura straordinaria” – proseguì “ Non può essere soltanto una primavera. Questo Suarz non è una stella Che al mattino se ne va Oh, no, no, no, no, no, no”, si entusiasmò.

Ed ecco disegnarsi davanti a Sofia un lungo corridoio, con una porticina sul fondo, una porticina piccolissima.

“Di lì non riuscirò mai a passare. Forse sarebbe meglio cercare di tornarmene indietro”, rifletté.

Ma risalire era ancora più diffiCile. Anche Bolivia forse. Si guardò attorno, e vide su un tavolino una bottiglia di Amarone della Valtullicella con su scritto: “Bevimi”.

Sofia bevve al grido di “E bevilo bevilo bevilo” con coro da Stadio Meazza, con la sua Amica Paola che nel frattempo disegnava forme attrezzistiche sull’Obelisco di Piazza In-Diba-pendenza, tutti erano in visibilio ipercinetico.

Si ritrovò così piccola da poter passare attraverso la porticina e toccare con un dito anche Elly Mc Shally (detta Madonnina dai Riccioli D’Oro stai pregando su dimmi per chi)..

Prima però bisognava aprirla, quella porticina, ci voleva la chiave. E non quella di Sol. Nemmeno la chiave di Silvie. La chiave era sul tavolino pellegrini, che adesso sembrava Aldo come una montagna, perché Sofia s’era rimpicciolita al punto da poter stare dentro un ditale della Gügia.

 “Povera me!”, esclamò. “Non riuscirò mai a raggiungerla…”, e per la delusione e la paura cominciò a piangere forte (peggio che sentire una playlist di Dj Frank Sindaco diranno i posteri).

Ma ecco, a portata di Tano, una scatola di bretzeloni natalizi di Shaggy, fragranza gelsomino e purridge, con su scritto: “Mangiami” (eet mij in olandese).

Sofia, per consolarsi, ne mangiò, ne mangiò, li profumò con Stoppa & Gabbana e divenne altissima.

Ma avendo continuato a piangere, come fanno a volte i bambini anche quando non ce n’è più motivo, le sue lacrime erano diventate grandissime, tanto da formare un torrente al gusto di campari (Mirkino era già in agguato con la pompa Kaercher aspiraliquidi).

“Mi arrangerò”, non si perse d’animo Sofia. “Adesso che ho preso la chiave, berrò un altro sorso dalla bottiglietta magica, tornerò alta come Afry United, e userò la bottiglietta come una zattera per raggiungere la serratura della porticina. Mi farò metter sotto il motore Honda Moto Gpluto da Leo Barso & Brothers (della Sons of Anarchy, Ligo)..

Sarò la Regina dei Mari e della Pizza al Sal(o)mone”.

Le batteva forte il cuore (il suo Fitbit segnava già 180) mentre sentiva gli scatti nella (s)toppa, e dovette sgranare gli occhi dallo stupore (con un divaricatore) quando, aperta finalmente la porticina, si ritrovò in un mondo che non supponeva esistesse, dove Topi, Roccodrilli Hunt, Tobbit, Pappagalli parlavano e straparlavano, e ragionavano un po’ da savi, un po’ da insensati. Sofia rifletté che essi si comportavano, tutto sommato, come le persone che lei conosceva in guggen.

Perciò si mise a discorrere con loro, mentre nella sua mente passavano le immagini di Suarz che si risveglia belando come una pecora di Maurino e di Afry accasciato alle spalliere con la sindrome degli orecchioni (ndr: Sion 2023).

Persino i libri che aveva letto (Lo Thobbit, Paola dai Capelli Rossi, Piri Calzelunghe, Gli Aristocratti di Jack Caccia, Winnie the Plut, Ventimila Diba sotto i Capiaghi,..) le offrivano degli argomenti di conversazione.

Ma ecco sopraggiungere il Biancoballan Coniglio, sempre di corsa, reduce dal Triatlon di Gatteo Albisetti a Mare, con i piedi oblunghi fumanti come delle caldarroste della Piri appena sfornate.

 “Povero me, povero me! Povero diavolo, che pena mi faaaaaaaa”, diceva e cantava.

“Chissà il Press Fiff (che pronunciarlo assieme sputi come un lama alla Bella Cima) come sarà arrabbiato del mio ritardo. Piazza Collegiata..ah noo..era Nosetto?..Indipendenza..Mirkino Camparino oh oh” farfugliava confuso e chiaramente non lucido.

 Poi, vista Sofia, la scambiò per la cameriera “Giuana Dala Piana” (ndr nota canzone popolare locale) e le impose di andare subito a casa, dove c’era del lavoro da sbrigare e Walking Dead Tano da seguire alla TV. Lei ubbidì.

Bisogna dire che si divertiva di tanto trambusto, di tante stranezze che però non le sembravano stranezze.

Fu nella casa di Biancobluballan Coniglio che Sofia trovò, sopra una mensola, una nuova bottiglietta misteriosa.

“E se ne bevessi un sorso? Non sarà mica il Tano Battere che spacciavano all’Orfanotrofio al Pesto di Stabio,  quelli del Carnevale?!”, si interrogò.

“Può darsi che torni a riprendere le mie dimensioni normali, la mia figura. Sono stufa di essere così piccola”.

Bevve, e in effetti cominciò a ricrescere (come i pomodori concimati dalle mani sapienti di Maurino) ma la sua statura non si fermava. Aveva raggiunto le altitudini del Trio Lele-Mitch Durini-Masticamirko per intenderci ma non si fermò li nemmeno per un saluto.

Il rischio era che, diventando gigantesca, mettesse in pericolo la stabilità dei muri della graziosa dimora di Biancoballan Coniglio il quale, difatti, urlò:

“Ho appena fatto le pulizie a fondo toce e svuotato la lavastoguglie! Anche se mi dispiace, devo darle da mangiare una delle mie gustosissime carote “.

E, a malincuore, gliela diede.

Sofia l’addentò, e dopo i primi morsi riprese a rimpicciolire. Ma anche in questo caso la sua statura non si stabilizzava: diminuiva sempre di più, divenne quasi microscopica, come quella di un bruco, di una formica.

To be continued.. 

Citazioni, premi o meriti del weekend.

 

Per tutti un “leva-lanuggine” ombelicale in PVC della nota estetica DIBA, per eliminare quella fastidiosa presenza post carnascialesca e delle famose hit della cantante Lorediba Berté quali “Non voglio mica la Suze” (ft. Suarz/Romi), “Sei bellissima” (dedicata ad Afry), “Almeno tu nell’Ugoverso” (dedicata a Jan Filip).

 

Premio Billy The Kid: a Ettore perché a volte il savoir faire del Pelato si scontra contro la maleducazione delle persone. Rischia un incidente diplomatico per strada ma risolve da vero conte. Sa sempre tutto, traballa un po’ sabato. Una taglia sulla sua persona è stata apposta in tutta la capitale. Wanted, dead or alive.

 

  1. Premio Outfit. Avete in mente quegli articoli ribassati coi cartellini a cui sono apposti altri cartellini colorati indicanti lo sconto dello sconto sullo sconto messi n un angolino che nemmeno un pullman di cinesi di Shanghai acquisterebbe? Il pres si presenta alla partenza del treno del sabato mattina con un pantalone tecnico (in teoria) da supersaldo color rosso magenta che ha tutta l’aria di essere l’articolo sopraindicato. Ma lui ci crede. Messner di Coldrerio
  2. Premio Sanremo Famosi o verremo uccisi: ai latrati nel ristorante del sabato sera. Alla presenza di più o meno 45 gradi da Sauna Splash & Spa nella sala vengono intonati dei canti intercalati da altri versi di animali in calore. Paoletta gestisce le varie fazioni suddividendo in gruppi di cori. Christian The Koch (detto Zelig)  delizia i presenti con barzellette spacca ganasce di cui (non) sentivamo la mancanza. Avanzi di galera.
  3.  Premio Macine del Mulino Bianco: alle presenze al tavolo di domenica mattina a colazione. Non bastava la presenza thriller di Frank voyeur (dalla strada all’interno bar) a rendere la mattina già carica di emozioni contrastanti. L’incitamento nel bere la gazosa a fiato rimane un momento toccante e carico di ilarità. Disturbo della quiete pubblica.
  4.  Premio Gioventù/ Il Peggiore: a Piff che non andava più a letto così tardi da quando aveva 13 anni e guardava TopaTip (nota rivista dell’epoca) con Teo Albisetti, Bryan Wilson e Silvio Lanz di nascosto in Via Boff nascosti tra i bidoni della spazzatura. Non sta nella pelle e al mattino gli orari di rientro si allungano costantemente nei racconti ma il pubblico accorso lo acclama perché gestisce bene la sua ultima presenza di stagione. Gladiatore. Una lacrima sul viso.
  5.  Premio Calida: la tovaglia della domenica mattina al grottino di Jack?? Un copri sedere per l’estate per non prendere i ragnetti sul sedere? Noooo. E’ il pijama di Silvyie (o come si scrive poi). Probabilmente acquistato nel negozio dove Piff ha preso i pantaloni da pioggia. Toccante quanto la pioggia di sabato.
  6. Premio Pollicino: a Suarz che sparge pezzi di costume come sale d’inverno. A te verrà regalata una confezione di Pane Ticino dal quale raccogliere la mollica per segnare il percorso e ritrovare ciò che hai disseminato in giro. Segue la classifica Afry che però non supera le 2-3 cose perse. Leggendario.
  7. Premio Jumelage: agli amici della Cioooooood Stona con la quale abbiamo condiviso momenti di festa e che ci hanno assistito tecnicamente per il deposito strumenti (Grazie Cava!). Rimarranno indelebili i concerti davanti al Bar e in piazza Nosetto. Da ripetere. Robot robot robot.
  8.  Targhetta HOnoris Causa: al maestro che nonostante le difficoltà atmosferiche ha trasmesso carica ed energia (condita anche da classica arroganza) per le suonate sotto la pioggia. Due righe (non di più sennò si monta la testa) anche al Vice Jack perché era carico come un fucile a pallettoni quando ci ha diretto e nonostante dispensi fiche a caso (l’abbiamo capito che non c’è una logica precisa) risulta sempre sul pezzo.
  9. Standing ovation
  10. Premio Walking Dead: Chiara Penny. Nessuno sa dove finisce. Rassicura tramite messaggio e nel frattempo scatta una foto qua e la. Si aggira nei corridoi telecomandata a distanza da Durinell che ne ricompone i pezzi dopo ogni carnevale. Striscia i piedi nel corridoio domenica mattina riportando in vita Frank Stoppa che al mattino proprio non si può vedere con i tripli vetri. Pulitzer.
  11. Premio Prezzemolo: a Mirkino. Di lui a fine carnevale creeremo un libro Ifolor appositamente dedicato con i mille selfie e i mille capannoni chiusi durante una stagione. Ti manca la Sagra del Beatox Manfredo di Riva e del Torrone di Cremona e poi ci sono tutte. Insisti. Mirkino camparino oh oh
  12. Premio Winnie the Pooh: a Maurino. Che sfila in corteo con il classico Chupa Umpa Lumpa Chups al Gusto di Mirkino Camparino (lalala). Il pubblico cerca la decapitazione tramite piatto della batteria. Tu li guardi con sguardo da “Shining” ma loro niente. “Meglio una gola tagliata che una bella serata” -evidentemente (cit. dal Grande Libro degli Omicidi di Tano/ Tappeto Due, Coma etilico Tre).
  13.  Una citazione va fatta ai giovani presenti sabato perché nonostante la pioggia, gli spostamenti e il fracasso al Ristorante hanno gestito bene i due giorni. Un futuro da scrivere
  14.  Una citazione anche a chi ha deciso di proseguire nonostante il weekend abbia aspirato tutte le energie tra pioggia, cortei, concerti, pasti assordanti deciso di proseguire ancora prolungando sino alla domenica sera. Incredibilmente eroici. Fisic da night
  15.  Infine..A tutta la guggen il premio più grande per aver affrontato il sabato uggioso con entusiasmo e non aver mollato anche quando Zeus ha deciso di scaricarci tutta l’acqua dell’ultimo mese in una serata sugli scalini della Piazza Collegiata. Chapeau!