CAN & GAT IN WONDERLAND–PAYERNE/ IL GRAN FINALE DI STAGIONE

da | 22 Feb 24 | Blog, Info Can&Gat

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“Che roba! Roba dell’altro mondo! Tutto il mondo, oggi, è roba dell’altro mondo! E pensare che fino a ieri le cose avevano un capo e una coda! E se mi avessero scambiata stanotte? Vediamo un po’: stamattina, quando mi sono svegliata, ero proprio la stessa? Mi sembra di ricordare che un po’ diversa mi sentivo, sotto sotto. Ma se non sono la stessa, allora domando e dico: Chi sarò mai allora? Ah, questa sì che è una domanda da centoventidue milioni!”

Alice

Ci eravamo lasciati con Sofia che addenta una carota e rimpicciolisce tanto da diventar microscopica. Il Biancoballan Coniglio che è confuso, non sa cosa fare.

“Bisogna che il Biancoballan Coniglio trovi un altro rimedio. Già, ma dov’è andato? Han rapito il Bianconiglio chi sia stato non si sa, forse Tano e la sua cricca, forse i colleghi di Natàn?? “ -si domandò turbata 

Sparisce sempre, quel Coniglio”, si preoccupò Sofia. E si mise a cercarlo dappertutto. Alle Effe-effe-esse non sapevano nulla. Mise degli annunci su Tutti punto Cinz Acca (Zambeeee). Ma niente ancora.

Fu un tranquillo Insetto sdraiato su una foglia, intento a fumarsi la pipa, a soccorrerla. Era il famosissimo Jackaliffo: istruttore di Indiaca del Basso Mendrisiotto e maestro di Spinning in the Sky a tempo perso.

“Mia cara Sofia, se ci tieni davvero a ridiventare grande, mangia un pezzo di Canederlo sul quale sei seduta. Ma addentalo dalla parte destra. La parte sinistra serve invece a far rimpicciolire e ad avere punti BEA”.

Sofia non se lo fece ripetere due volte ma mangiò forse un po’ troppo Canederlo, e così si sentì crescere fino a diventare più alta di tutti gli alberi del bosco. Chiunque si sarebbe trovato a disagio con una statura gigantesca a tal punto. Per fortuna, Sofia si ricordò delle parole dell’Insetto Brozzo e mangiò un po’ di Canederlo dalla parte sinistra e riacquistò le sue dimensioni normali.

Stava dunque rallegrandosi delle riottenute fattezze da bambina, quand’ecco avvicinarsi un grosso Gatto che si adagiò sui capelli di Jan Filip (occupato in un angolo a raccogliere pezzi di Afry e di Suarz lasciati in giro a casaccio da Kill Bill Tano)

Il Gatto la salutò molto educatamente e le domandò se stesse cercando qualcuno. “Cerco Coniglio Bianco”, rispose Sofia. “Szukam Białego Królika” tradurrebbe Togna Guglie in polacco.

“Lo troverai a casa della Lepre Barzolina. Là ogni tanto danno delle feste, delle strane feste. Ci sono i Bro di Ligo, le sister act di Rancate e i cugi di campagna di Chiasso li. C’è anche Diba con l’ampi e le casse Subwuff wuff (..per dire..). Buona fortuna! E tieni bene aperti gli occhi e le orecchie. Luci accese anche di giorno e sicurezza sempre”.

Assieme alla Lepre Barzolina, a festeggiare c’erano un Cappellaio Matto e un Ghiro. Il Ghiro parlava poco, perché dormiva quasi sempre. Gli altri tenevano delle conversazioni assolutamente strampalate, senza un minimo di logica. Lo scenario delle trasferte in bus della Caneeeeeegat. Lato posteriore. Ma Sofia pensò che la logica bisogna anche saperla trovare dove sembra che non ci sia: con umiltà e un pizzico di ironia. Uno scoglio non può arginare il mare. 

Il più matto di tutti pareva il Schäppiellaio Matto, che non per nulla aveva questo nome. Ma anche gli altri non gli erano da meno. C’erano Tazze putrefatte modello “Von Daeniken” all’aroma di mandarino pellegrini che ballavano, c’erano Teiere dentro cui cadevano i Suarz al culmine d’un dotto ragionamento, c’erano i vestiti (sempre) di Suarz del Carnevale 2006 che ballavano tra loro mossi da una forza oscura e da un odore tra morte e parastinchi di hockey su ghiaccio.

“Alla larga. Fatece largo che passamo noi, ‘sti giovanotti de ‘sta Stabio bella, semo regazzi e ragazze fatti cor aerografo e nelle piazze annamo a soonà.. “, disse dopo un po’, nonostante la buona volontà, Sofia. E confessò al grosso Gatto che l’aveva indirizzata alla festa di non essersi divertita affatto. Questo é proprio Gatto perché ne posso avere una per il giorno, una per la sera però quel gatto mi conosce perché ha detto una cosa vera.

Allora il Gatto sotto il Tetto che scottex, attraverso una porticina, la guidò alla base d’un albero e Sofia si trovò al centro dell’orto di Jack Caccia da cui non era facile uscire tra piante di Tanoturco, Latt-Ughe, Tac-cole (e non sono quelle del naso),…

Nel dedalo di sentieri, tre Carte da Jack s’affannavano a potare gli alberi e a mettere ordine. Sembravano assai preoccupate. “Dobbiamo far presto. Sta per arrivare la Regina Di Cuori ti vesto di fiori tra mille colori. Guai se trova qualcosa fuori posto, qualcosa che non va”.

E la Regina arrivò. Essendo una Regina, era preceduta da squilli di tromba. “Ma guarda!”, si stupì Sofia, “il trombettiere è il Biancoballan Coniglio!”.

“E tu chi sei?”, domandò la Regina a Sofia. “Non ti ho mai vista nel mio reame. Nemmeno sulle riviste che conTano ci sei. Non sei nemmeno iscritta all’Aldo degli Medici Dentisti. Vieni, che ti sfido in una partita a Indiaca Jones”.

La Regina era convinta di vincere, o che comunque Sofia l’avrebbe, per cortesia, lasciata vincere. Amici amici e poi ti rubano la bici (che c’entra niente). Invece fu Sofia a sconfiggere la Regina che, per la rabbia e l’umiliazione, decise che la giusta punizione sarebbe stata rinchiuderla in una camera ascoltando l’Annalisa di Stabio (Dani Grandi) nell’interpretazione angelica e gastroenterica di “All’Alba sorgerò (Frozen)”. Sorge all’Alba e muore subito.

“Così lo capirai, chi sono io, come ci si comporta davanti a me! A costo di farti fuoriuscire dalle orecchie l’hummus di Shaggy”. Buon per Sofia che avesse conservato nella tasca del suo abito un po’ del Canederlo miracoloso. Ne mangiò dalla parte che ingigantiva, e subito divenne di proporzioni tali che i soldati incaricati di arrestarla, spaventati, si fermarono: non osavano più avvicinarsi. Poi Sofia addentò il Canederlo dalla parte opposta e, a poco a poco, riprese la sua giusta figura.

“Sotto, miei prodi!”, gridò la Regina. “Ormai potete affrontarla, catturarla. Portatemela qui, subito. La arrotoliamo in un tappeto e la abbandoniamo davanti all’appartamento thriller di Tano, vicino agli scarti di pecora disossata”.

S’iniziò un inseguimento con il fiato grosso. Era Sofia ad essere spaventata, adesso. Corse. Corse. Stava per essere raggiunta. Ma in un turbine di vento, fra lenzuola di nebbia e valli d’ooor, tra l’aspre rupi echeggia un cantico d’amor , sparirono i soldati e si dissolse il Paese delle Meraviglie.

E Sofia si ritrovò sulla riva del fiume, con il capo in grembo alla sorella Paoletta, che affettuosamente le stava togliendo dai capelli alcune foglie cadute da un albero a mo’ di scimmia dello Zoo di Zurigo quando spulciano i piccoli facendo vedere gli zebedei a chiunque passi di li.

The End 

 

Citazioni, premi o meriti del weekend.

 

Per tutti un buono al cinema per l’oramai imminente uscita del cartone animato “Diba e Shiro due cuori nella pallavolo”. Una storia straziante e romantica al tempo stesso che ci riporterà tutti bambini e allieterà le nostre serate. Forever and ever again.fore

 

Premio John Travolta: Mone. Perché una scena così è leggendaria (Pulp Fiction).  Gli viene sottratta la chiave dell’auto da un astuto Lupin che applica alla lettera gli insegnamenti ricevuti durante la scuola di Borseggio svolta a Schäppusa nel lontano 2022. La ricerca della sua vettura è maniacale e comporta notevole sforzo fisico e la compagnia del compare dottor Valtu Watson per svelare l’arcano mistero. Natan Manolesta.

La peggiore (Viaggio d’Andata): Elly. Nel ritorno si è ridimensionata anche se la risata alla Woody Woodpecker è oramai un classico trasmesso in ogni radio del cantone. Nel viaggio d’andata è devastante. Il suo nido antistress non le permette di resistere alla battaglia contro il vino bianco. Rischia di truccare con un “Quadri” il cane di un passante a Payerne. La mira è precaria, la mano pesante. La regina del fondo Bus dell’Andata. Magica magica Elly.

Peggiore del Weekend: Salo. I suoi racconti della Battaglia Navale al bagno hanno deliziato tutti la domenica mattina durante la colazione.  Come se già questo non bastasse e per motivi a me sconosciuti cerca di mettere in fila indiana la Guggen durante uno spostamento verso il centro città.  Da citare anche la ciliegina (anzi l’orsetto) sulla torta: fa comparire magicamente  un sacchetto di congelati ricolmo di Orsetti di Gomma ubriacati di Gin (vai te a capire il perché di questa invenzione diabolica) i quali vengono anche scambiati tra musicanti tramite lanci (per non dire sputi) da una bocca all’altra. Grazie. Sono solo il culmine di giornate di disagio in cui il povero Martin non sa più cosa pensare. A4 colpito e affondato. Tira l’acqua e pulisciti con la carta (cit.)

Premio Elena Mirò: Tano. È bellissimo suonargli vicino (vedi garage abusivo): carico, impassibile, professionale e sempre gentile con tutti. Il suo vestito rimane integro dall’inizio alla fine del carnevale come i suoi capelli da squalo (con la q) della Limmat. Ha una carica da far invidia ai fratelli Dalton quando rapinano la Banca di Coffeyville. Storico e Seriale.

Premio Ortofrutticola: al Kraken Christian Kocher. Perché il vocale di Nino Pelle rimarrà nella storia come il miglior vocale di sempre. Una discussione filosofica sull’utilizzo corretto degli agrumi e del loro inserimento nel corpo umano a cui seguono mille imprecazioni e fucilate nei denti all’indirizzo di Kraken reo di fare la spesa per i XXXX suoi (“arriva li come se è il capo”) e di aver commentato l’acquisto dei mandarini. Segue “Ma Cristiano svegliati (cit. Nino) !”

Premio Pirata di Payerne: a Nic Bene perché nonostante la sofferenza per un occhio tumefatto dall’allergia ha suonato ugualmente mostrando coraggio e sprezzo del pericolo alla Jack Sparrow contro Il signore Oscuro dei Mari. Il pompiere paura non ne ha. Onore a te.

Premio Peter Parker: a Tox ed Ele. Il Maestro e l’allieva. Perché si sono dilettati sui sedili per gli spostamenti dalle opposte fazioni mettendo piedi e altre parti del corpo in faccia alle persone con smisurata sensibilità. È anche vero che in alcune zone del Bus il passaggio era ricoperto di pietanze, tupperware puzzolenti (grazie Elly!) e prodotti liquidi (commestibili) motivo per cui l’unico passaggio possibile era dall’alto. Trapezisti.

Premio Mastro Lindo: “Ordine e Pulizia “. Tox perché la sua ossessione peggiora di giorno in giorno. Rammassa scarpe, le sposta qua e là, butta via rifiuti, sposta bottiglie (riesce comunque a perdere il suo telefono nel frattempo). Adorabilmente ossessivo compulsivo

Premio Gigi D’Agostino (Gigi Dag): ad Angela & Club Dogo (non vi cito tutti) che hanno gestito il party sulla Costa Crociere durante la navigazione per i “canali” di Payerne spandengando coriandoli qua e là, su e giù. Non è solo importante il suono ma anche il suo contorno (massima del giorno). Capillari

Premio La Meglio Gioventù: le vere eroine della giornata sono loro. La Ele e la Barbara che hanno benzina sino all’ultimo e non mollano un concerto. Una magari ha il mal di piedi, l’altra alla schiena ma la forza di far festa supera l’assenza di energie. Non c’è notte tanto lunga da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo (Jim Morrison).

Premio Dumbo: ovvero come due minorenni convincono degli adulti a salire su una giostra fatta di Elefantini e altri animali. Ballerine e suonatori che occuperanno una giostra di bambini mettendo in scena un teatrino musicale davvero imbarazzante quanto a qualità. In uno scomparto vengo inscatolato come un’acciuga del Cantabrico con Frank Pezzo da Museo Agricolo Stoppa. La chiusura di sicurezza farà fatica a chiudersi. Il suono che segue non merita un commento. Da segnalare il momento di Magia Lunare percepito da Sora Alice dopo una giostra (sparirà evaporandosi) e le pasticche miracolose di Medjugorie della Deb. Prima morta poi risorta dopo 3 ore. Non conta chi o cosa siete, potrete sempre spiccare il volo.

Premio Cane da Tartufo: Shaggy. Perché la ricerca del telefonino di Tox ha richiesto parecchio dispendio di energie e un fiuto da Cane Balto. Il tutto per esser ritrovato nella borsa della spesa di Schäppi. Lo definiscono la Chiappa più bella della storia. Che poliziotto, Shaggy il Bassotto. Dai Shaggy vooooooola

Premio Duracell: a Mastica “Breud” che nonostante rischi la vita per ritornare a casa attraversando l’autostrada A2 dopo la trasferta con il suo pacchettaggio completo di liquidi e solidi (nessuno sa come ha fatto a tornare a casa dall’area di sosta ma sicuramente ha forzato la recinzione con un tronchese di Rambo) trova il coraggio di finire ad un altro carnevale poche ore dopo. Robot robot robot.

Trio “Il Volo”: Joe, Filo e Shaggy (detto Ciapett o Sacra Sindone). Questi tre riescono ad unirsi in un caldo abbraccio per un’ora in due sedili discorrendo, crediamo e supponiamo, del trattato di Versailles del 1919 e delle sue implicazioni, dell’ipotesi di Riemann o del tabacco rimasto attaccato alla barbetta di Schäppi (nome noto alla redazione). Imperturbabili

Premio Palla Antistress/Giochi Preziosi: Dani Grandi / Elly/ Laura Ferrari. La prima perché utilizza il mio cappello da Cappellaio Matto come una bandella di Dumbo. I più maliziosi hanno pensato anche ad altri significati per quel gesto ma censuriamo per una dignità redazionale. Elly e Laura per la capigliatura perennemente con Ammorbidente Lenor. Una gioia per il tatto. Da farci riposare un intera nidiata di pulcini. Magic moments

Speciali

Un grazie infinito alla Penny e all’Angela che hanno pensato all’aspetto reportage tramite foto e video.

“Quando smetterai di usare spazi e a capo a caXXX magari sarà più semplice”.: un Grazie al Natan per l’infinita pazienza nel ricomporre e rendere ottimali i miei testi. Super

Un ringraziamento anche al Carnevale di Payerne che ci ha accolto nel migliore dei modi. Delle guide simpatiche e sempre allegre. Organizzazione top. Carnevale divertentissimo.

Alla nostra autista Daniela (dal cuore gentil) per averci sopportato durante il viaggio tra ululati, odore di morte e musica dei Dj che si sono alternati sul “palco” (Dj Lobster e Dj Stoppix)

A tutta la guggen perché l’edizione 2024 è stata ancora una volta un successo, sia a livello musicale che di gruppo con un giusto mix tra vecchio (io in primis) e nuovo che avanza.

Al comitato e alla commissione musicale il più grande e sincero GRAZIE per averci regalato l’ennesimo Carnevale magico!

Mi permetto un’ultima riflessione che credo chiuda bene quest’annata,  tratta  da un whatt’s up ricevuto da una nostra socia (tale “Brusa Springfield” –  nome di fantasia noto alla redazione). Credo che sintetizzi lo stato d’animo di ognuno a fine carnevale.

“difficile a fine carnevale il distacco dal mondo fantastico… un po’ come Alice quando torna dal buco in cui era precipitata. ..Si torna vincitrici nella realtà…” (P.R.)

E ora un po’ di musica…

ROCK’N ROLL ROBOT

Se il Barzo ti confonde, non lo capisci più
Se Mone flatulenzia, Trasforma la Sofi in uno Gnu
Scienziati e Jack Caccia hanno inventato già
Una generazione di Michelangeli robot
C’è questo Diba strano, vedrai ti piacerà
Lui suona il trombone nella canegat stabilum band
C’è Mirkino Camparino che si fa i selfie a Dubai
pittura la Paoletta allo zoo di Amsterdaam

Ooh Oliver benvenutoo, ooh Agata corrigli dietro
Gambetta con mossa, Boxer a vista, la tromba giusta, la Laura in pista
Futuro in banca, la giusta pista, il calcio giusto (FCL), Oliver benvenuto

E’ un asilo nido questa canegaaat
Un terminale di bimbi che la rimpinguerà
Lui(sa) curaci il Pluto, figura storica rimarrà (tal du mi’)
Di Plastica no, é di acciaio che non si ferma mai
C’è questo tipo detto Tano, vedrai ti piacerà
Lui arrotola cadaveri acquistati al Black Friday a Langenthal
Astuto macellaio droga Jack con il camillosan
Getta i resti nel retrobottega della Salo, mascherandoli in macinato per la chinoise.

Ooh questo Tobo è un robot, oooh sviene nel Bussino
Io ti lobsto, io ti spulcio, io ti annuso tobotox robot
Io ti lovvo, io ti seguo, con te suono, tobotox robot