Percorso: Campo Blenio-Pizzo Rossetto-Gana Negra (o li in giiir)- Capanna Bovarina-Grotto Pini Biasca
L’altro dì andando a Cevi
Som salì sü in un vagon
Gh’era sü ‘na cavergnesa (2v)
L’altro dì andando a Cevi
Som salì sü in un vagon
Gh’era sü ‘na cavergnesa
La cantava una canzon.
Fate largo, lassela lassà, l’è di Cavergno
L’è di Cavergno
Fate largo, lassela lassà, l’è di Cavergno
Fa innamorar.
Nota della redazione: non a tutti risulterà facile l’interpretazione della favola poiché la stessa presenta contenuti del weekend non sempre di facile identificazione. Buona lettura.
C’era una volta una strada tortuosa e piena di sassi posta ai margini di un piccolo villaggio della Val di Blenio. .Nessuno sapeva quanto fosse lunga e dove portasse. Gli abitanti del villaggio non osavano guardare oltre la radura, dove finiva il villaggio e iniziava un sentiero..Questo sentiero era buio e costernato da grossi arbusti; all’inizio vi era una stradina ripida e stretta che nessuno aveva mai oltrepassato. Nel regno si mormorava che al di là di questa strada vi fosse il regno del male, abitato da un infido (e discutibile ndr) pescatore della zona (nelle leggende il Signor Lisca di Pesce) dedito al collezionismo di carcasse di pesce (trote Simosalmonate perlopiù) che viveva con Pesci Gatto dalla Skoda Rossa che sguazzavano in un laghetto circostante.
Le fatine e gli elfi che abitavano nel villaggio erano molto laboriosi, ma anche paurosi, trascorrevano le loro giornate a curare il giardino e a Tritare i Giacomi. Un tempo lontano i primi abitanti del villaggio erano abili maghi, si narrava che fosse stato proprio uno di loro (Harry Stopper della casata di Ingrifon D’Oro) a rendere la valle incantata, difatti lì il sole non tramontava mai e il buio era a tutti sconosciuto (da qui “Valle del Sole”). Questo portentoso mago dalle mutande azzurro puffo e dalla inFallibile abilità foto-coreografica (grazie all’aiutante HermioNoe della Casata di Argilla) sprigionava calma e tranquillità a tutti come una supposta per le emorroidi. Persino le Volpi ne erano ammaliate (tranne per i fondi di bottiglia della domenica mattina). Nella valle incantata non esistevano le stagioni; il tempo scorreva immutato, da anni ormai non si cresceva né si invecchiava, non vi erano nascite né morti (tranne Filo Coppino Brulé che giungeva al traguardo dei 30 con stato d’invecchiamento avanzato).
Le fatine e gli elfi erano bicentenari, ma ignoravano il fatto stesso di esserlo. Su di loro vegliava il Sciur Sindic, il rispettabile Beba della Casata delle Hot Wheels, manubrio d’oro agli ultimi campionati di Fifa Gran Turismo svoltosi sul circuito di Brno de Uuura e detentore di record di “Plank” (non è roba da mangiare) guardando il Grande Fratello con una mela in bocca e una pietra della Gana Negra sulla schiena (per dire..).
Le giornate passavano sempre uguali, i piedi di Tox sempre pelosi, il sole non tramontava, la pioggia non cadeva (ma la Salo si) e i prati erano sempre in fiore. Le fatine e gli elfi più piccoli si divertivano a sguazzare dentro il laghetto incantato e a svolazzare tra i girasalo.
Fiff, un elfo birichino e curioso, da sempre sognava il disincanto, non poteva pensare di passare tutta la vita tra la folla, né scoprire il mondo al di là del confine. Raccattata la sua ernia in uno zainetto prontamente preparato da Albus Sylente Von Daeniken e superati i primi tentennamenti ,armato del suo Garmin Pro Evolution Guglie Blévita Edition e del suo materiale tecnico di indubbia qualità, parte alla scoperta dell’ignoto. Pensava che l’incanto stesse più nell’infinito, che nei limiti che da sempre circondavano il suo villaggio.
La mamma di Fiff (Miriam FdC) si preoccupava per quel figlio con strani tannini per testa, a nessun altro erano mai venuti in mente simili pensieri, cosi cercava di sopprimere la sua ansia, trovando assurde spiegazioni ad ogni sua domanda.
Un giorno però Fiff, deciso a scoprire cosa c’era oltre il confine, si allontanò cercando di non dare nell’occhio e senza salutare nessuno (classico).
Giunto davanti la stradina tortuosa si fece coraggio e iniziò a incamminarsi su per la Vertical Töira come se non ci fosse un domani e semmai fosse esistito un “ieri” l’avrebbe gettato negli ingombranti con la camicia del fattore Jack.. Man mano che si incamminava iniziò ad avvertire sulla sua pelle una strana sensazione. Era solo il freddo, ma lui non lo conosceva (grazie al materiale tecnico. Ebbe un po’ paura ma, deciso com’era di scoprire il disincanto, proseguì senza sosta.
A un certo punto dopo tanto camminare vide una piccola Capanna. Rimase qualche istante a fissarla e poi decise di aprire la porta. Appena l’ebbe aperta vide la luce e avvertì nuovamente una sensazione di calore. Difronte a lei su alcune scatole che fungevano da sgabello sedeva un anziano elfo. Era il famoso Gruffatobo Zambe (ndr Il Gruffalò)
“Tra i fiori e le foglie e gli aghi di pino
si siede felice il bel Tobolino.
Poi trova una ghianda… “Mmmmh, è squisita!
Che bella giornata! Che dolce è la vita!””
Fiff indietreggiò un attimo per la paura, ma poi rispose:
<< mi chiamo Fiff e vengo da Coldrerio. Ho 120 punti Strava e un profilo Ista di tutto rispetto. Ho anche tanti follower, ho dormito 6 ore a malapena ma un materiale tecnico di sicuro interesse scientifico da far invidia allo Sport Vizz Vizz Vizz.>>
<<Ti aspettavo. Sapevo che l’ansia e la tua agorafobia avrebbero avuto la meglio>> – disse il vecchio Topone-. << Da decenni nessuno degli abitanti del villaggio ha il coraggio di andare oltre il sentiero. Tu perché lo hai fatto? >> continuò.
<< Volevo andare al Pizzo Rossetto ma arrivato li non c’era il Bar de Nuit, nessun piatto di affettato e non avevo sudato abbastanza. Giusto il tempo di togliermi la maglietta per mostrare il fisico da night alle marmotte e son ripartito verso la Capanna>> rispose Fiff
<< E come ti sembra qui? >> domandò il vecchio Topone.
<< Credo che mi fermerò per la notte. Di certo appena tornerò al villaggio la mamma e gli altri non mi riconosceranno perché sento già che la maglietta tira già, ho messo su massa muscolare. Il polpaccio non è ai livelli di Schäppi ma ci sto lavorando. Non mi sarei mai dovuto avventurare oltre il sentiero ma sono contento di averlo fatto. Ora non so se ritroverò la strada di casa, né se potrò far ritorno al villaggio. Gli altri abitanti non riconoscendomi più potrebbero non farmi entrare. >>
<< E’ qui che ti sbagli.>> – rispose ancora il vecchio Topone – << Puoi tornare sui tuoi passi quando vuoi, cosi come puoi scegliere di non farlo mai.. Ti munirò con le vecchie molliche di Teo Albisao. Nessuno di noi può sapere cosa c’è oltre il sentiero, ma ognuno di noi sa cosa si lascia indietro. Il disincanto non è cosi male come sembra. Niente Lische di Pesce, niente Cavergnesa, niente Gana Negra. Se non ti fossi allontanato dal villaggio non avresti mai visto il sentiero che hai dentro. Crescere significa incontrare sé stessi, attraversare il buio e ritrovare la luce.>> disse
Proseguiamo quindi con l’ambita e Iso9001 Certificated Classifica del weekend
Premio Endurance: Per la grande prestazione durante i due giorni, la simpatia e la fatica profusa. Una cartolina autografata dal presidente riportante l’ultima ernia del 1991
Premio Ansia: Nicola Fiff Papi Piffaretti –nemmeno il tempo di arrivare sul sentiero del Pizzo Rossetto che lui era già su ad osservarci dall’alto come il Papa. Si fa i Selfie sul pizzo muovendo la tettina come un body boulder. Il nostro neo-presidente ha una forma smagliante. Most wanted man 2021 (fonte Giornalino di Carnevale di Coldrerio). Passa dal via e ritira 200 lire, poi esce e non saluta. Classico. Un abbonamento annuale alla farmacia Zanini per l’acquisto di medicamenti.
Premio illegalità (Buoncostume): Tobo – per gli scarponi fuori misura acquistati in un momento di follia e che voleva adattare munendosi di più strati di calze. Re dei Boschi
Premio Assente Presente: Pollicino Matt 30th Alibabalbisao. Anche se assente e non iscritto tutti vengono condizionati nel molestarlo durante la giornata del suo 30imo compleanno. Invio di materiale fotografico discutibile verrà inviato da alcuni “Brutti”. Pane, Amore e Fantasia. IN omaggio per te Book fotografico dei primi 20 anni di Frank Stoppa.
Premio Becco/ Fossa biologica: a parimerito Jack e Frank per aver fatto risparmiare 10 fr. alla guggen ma averla deliziata dei loro profumi corporali durante la notte. Non bastavano i bagni infestati chiaramente da esseri immondi. Grazie. Corona di Spine per voi e una bottiglia di Tavernello del 49.
Premio Minions: Aure e Syl per aver sfoggiato un abbigliamento tecnico che non ha permesso agli animali presenti (Filo compreso) di avvicinarsi visto l’irraggiamento dato dal colore giallo fosforescente. Prodotti in centrali nucleari hanno causato alla Syl un arrossamento dell’epidermide da Pomodoro San Marzano. Per voi un set da piccolo chimico della Chicco.
Premio Silenzio degli Innocenti: Salome (con spazzolino in bocca) per aver tentato chiaramente di ammazzarmi mentre ero in bagno in situazione di confort iniettando da ogni foro disponibile della porta del gas me…nervino. Biglietto di sola andata per la Stampa.
Premio Polpaccio d’Oro: dopo lunga riunione di consiglio il premio viene riassegnato a Ale Capiaghi per mancanza di concorrenza valida. Il resto sembra “fuffa”. Re incontrastato. Robert Baratheon nostrano. A te una confenzione tascabile di Ricard in dosi da prendere prima dei pasti unitamente agli zuccherini tanto cari a Frank Stoppa (mix vincente per lo stomaco).
Premio Ivar “il Senz’ossa” : Salo – che anche quest’anno si dimostra la chiara vincitrice. A causa della mancanza di polpacci mentre sta prendendo in giro il sottoscritto cade rovinosamente in una buca sulla via del Passo verso Gana Negra. Marmotta. Per te una ruota bucata da appendere in camera.
Premio Sonego Calzature: Noe detta Piedescalzo per essersi portata dietro gli scarponi e non averli mai indossati. Anche durante l’ascesa al pizzo Rossetto abbandonando i più idonei scarponi su un palo di segnalazione. Duracell. Per te una presenza gratuita al prossimo “Crazy STools Tour – Stadium Edition” con pranzo sul posto in compagnia dei musicisti e allegre barzellette da parte di Tox.
Premio simpatia: Tox – perché le sue battute vanno interpretate, analizzate, tradotte. Detti popolari inventati sul momento che nemmeno il buon vecchio Sciur Maestro saprebbe propinare. Una toppa in tema agricolo ne fa risaltare ancor più il fisico scultoreo dello Gnomo dei Boschi. Marmoreo. A te un paio di calzascarpe in osso di seppia raccolto da Frank Stoppa nei suoi viaggi mentali.
Premio Vespa: Pippo Coppino Rosso che durante le peregrinazioni mentali (forse dovute al liquido giallo) ha tentato un approccio con una figura con pungiglione sulla lingua. Cervello in trasferta. Un bouquet di rose da infilare nelle mutande per te.
Gran Premio della Montagna/Contest Faccia nel Sedere: tanta la lotta per accaparrarsi il posto in prima fila durante la salita verso il pizzo Rossetto. La carota davanti al bastone. Cane da fiuto. Vincitore senza uguali il sottoscritto che porta a casa un prodotto per capelli bianchi della Johnson & Wilson.
Premio Swissgrid: Giacomo Caccia per aver sfoggiato degli occhiali tecnici d’alto livello. Direttamente dall’ultimo viaggio stellare di Luke Durin Skywalker Tazzas Ranger. Specchio riflesso bnc. Per te una visita guidata all’AET con pranzo al sacco e un coltellino autoprodotto nel grotto/bisca/night illegale di Pippo Brulé Doninelli con powerbank (leggasi pauerbenk) a energia solare integrato.
Premio Tagliere: Sorelle Grandi-Alice-Nicole-Gava. Perché farsi due taglieri del genere alle tre del pomeriggio rinforza l’organismo. Scelgono (alcune di loro) le orme di pollicino Albi che nel pomeriggio è passato a buttare le molliche prediligendo il cibo alla fatica. Una profilo di Strava di Fiff gratuito con commento audio originale e bilingue (russo/tedesco/dialetto di olivone/arabo) sulle prestazioni di questo grande atleta.
Premio FDC: Miriam Guglielmetti. Perché quando qualcuno conferma che il tuo stato é pessimo non puoi avere dubbi in merito. Foto e video assurdi. Il liquido giallo forse le fa comprendere cosa diavolo stiamo cantando perché sembra vivere in una dimensione XYZ. Una confezione di Limoncino di Milano Marittima e un abbonamento alla serie fumetti “Schäppi Capitan America” (Scudo in regalo).
Premio Teenager: “Beba” Beretta. Lui parte tranquillo, calmo e rilassato. Va al suo passo ma bagna il naso a tutti giungendo in vetta come pochi. Il nostro custode, elemento a sorpresa del Weekend. L’unico che non tocca alcool tutto il weekend (………….). Cosa ne hai dovuto sentire! Per te un weekend organizzato da “Giosy Quaceci Tour” in compagnia di Lisca di Pesce sull’isola dei Conigli a Brissago.
Premio Strozzabottiglia: nessun dubbio a chi venga assegnato. Vi do qualche indizio. Coppino bordeaux tendente alla putrefazione. Zaino vintage. Fate voi. “A man basa” sei tu il vincitore. . Per te due pater noster e otto ave maria.
Premio Sarabanda: alla guggen per la bellissima serata canora in compagnia. Dinamiche incredibili, starnazzamenti, varietà di brani, momenti toccanti e di alta qualità. Non so ancora cosa abbiamo detto esattamente nonostante il testo sott’occhio. Laura ad Honorem.
Premio Ditarobot D’Acciaio: Frank Stoppa. Per aver strimpellato quella chitarra per ora contornato da chiacchiere e starnazzamenti. Nonostante il disagio presente sei stato impassibile come una marmotta quando arrivano i cani. Manolesta. Una confenzione di Nivea da spalmare
Premio Kinder Sopresa: Nicolo’ che non ha mollato un cm il rosso tenendo botta (anche soprattutto psicologicamente visto il disagio regnante). Crea una nenia melodiosa che accompagnerà il lato B della camera Luzzone per tutta la notte. Da vita con la Kia e la Salo (senz’ossa) ad una bisca clandestina che durerà parecchio. Fa la Turbosiesta sull’amaca. Per te una mantellina da pioggia firmata Laura F. (introvabile) e un completo da grigliata del Pariöö del 44 firmato da Pluto.
Premio SwissTopo: Frank e Fiff. Perché per tirare la un’ora e non esagerare e fare 4 ore di aperitivo (anziché 3) ci avrebbero portato anche al Convento dei Frati Cappuccini di Bigorio. Aperitivo che è seguito sobrio se non altro. Stambecchi.
Premio Guida in Stato di Demenza: al sottoscritto. Alcuni passaggi da rivedere. Il fine giustifica i mezzi e i metodi (tratto dal libro di perle di Tox Ballan, fa cit., edizioni Piedepeloso, Rancate). Nessun premio. Fuori concorso.
Grazie infine a…
Fiff e Frank per l’ennesima organizzazione fantastica. La meteo non è stata clemente la domenica e abbiamo dovuto rivedere i piani ma abbiamo comunque concluso in bellezza!
Aii capannari e allo Staff della Bovarina. Davvero simpatici! Un soggiorno piacevole e una cena deliziosa. Grandi!